Passa ai contenuti principali

..UN AGAVE NEL PARCO DI AGUZZANO...

...Agave si perde, per una sera, all'interno della riserva naturale del parco di Aguzzano, sulla Nomentana, a Roma. E lo fa con immenso piacere, perchè ritrovarsi all'interno del Casale Alba2, che di quel parco è uno dei fari e dei custodi attenti e rispettosi alle esigenze del parco e della popolazione che lo vive, è un' occasione meravigliosa. 
Per chi arriva con i mezzi pubblici: Prendete la linea B della metropolitana e scendete alla stazione Metro di Rebibbia, poi, se non vi va di camminare per 10 minuti, potete prendere  l'autobus 341 o 350 e scendere alla fermata "Ciciliano" e proseguire a piedi per 200 metri in Via Emanuele Paternò di Sessa, alla fine della via troverete l'ingresso del Parco Di Aguzzano, proseguite per il sentiero e dopo 50 metri girate a sinistra, ancora pochi passi e siete arrivati al Casale Alba2.

Commenti

Post popolari in questo blog

MANIFESTO PROGRAMMATICO

MANIFESTO PROGRAMMATICO DI FITZCARRALDO TEATRO Tutto è stato scritto, detto, letto, recitato, visto, raccontato e commentato. Il teatro ha margini di libertà, creatività e movimento solo entro confini nuovi. Il teatro non pu ò (aldilà del denaro impiegato) raggiungere l’irreale, l’invisibile, l’astratto della pittura o del cinema. Per questo il nostro teatro è quello “mai visto”, quello che lo spettatore crea da solo, immaginandolo, evocandolo attraverso i ricordi e le suggestioni, la riscoperta dei propri sensi e l'associazione di immagini e suoni; stimoli silenziosi e impercettibili che il contesto, creato dalla regia e dagli attori, fornisce. Come ciechi, i nostri spettatori vedono e vivono il loro personale teatro, riappropiandosi della propria identità di fruitori dell’arte, la quale, per definizione, rende visibile ci ò che non lo è. L’ ultima frontiera della libertà è l’onirico, il recupero e le nuove associazioni dei ricordi; è in questo territorio che ci m...

Berenice: Capitolo Primo

Berenice ha capito che la vita è un puzzle. Complicato, se lo vedi nel suo insieme, con i suoi tanti, tantissimi tasselli, fino a sembrarti troppo difficile da affrontare, da risolvere, ma se ti fermi, se non ti fai ingannare dalla visione olistica della tua esistenza, allora la vedi. La soluzione è lì, proprio dentro alla paura. Proprio nel dubbio, nell’attesa. Uno alla volta, con pazienza, senza fretta. Hai una scatola di pezzi, guardali. Viste singolarmente, queste porzioni di vita non fanno paura, anzi sono così fragili, così insignificanti nella loro solitudine. Hanno un disperato bisogno del pezzo accanto, dell’altro, del vicino, del proprio simile, per avere un senso, per avere una direzione, un significato. Ognuno differente dall’altro, ogni pezzo con le proprie caratteristiche, con il proprio disegno stampato sulla schiena, con il proprio destino legato, incastrato all’altro. Nell’attesa dell’altro. L’altro, sì differente, ma nello stesso tempo così simile e con la stessa fina...

TRILOGIA

Agave è andato, anzi sta andando. Ma il fiore che ha generato è duplice. Agave è, così, il primo di tre spettacoli centrati sulla (ri)scoperta dei nostri sensi. Da Gennaio 2012 dovrebbe essere pronto (speriamo) il nostro secondo lavoro su queste tematiche. I commenti del pubblico che ci ha seguito sono molto incoraggianti, sono le gambe e l'energia che utilizziamo per non cedere e per continuare ad andare avanti, con il nostro entusiasmo, con la nostra curiosità, con la nostra "disperata vitalità". Ci stanno invitando da molte città, vogliamo rispondere a tutte, vogliamo esserci in tutte, ma tempo e risorse economiche sono due costanti che segnano la nostra attività: entrambe ci mancano! Ma noi continuiamo a crederci e faremo di tutto per esaudire le richieste al più presto, anche perchè questo nomadismo teatrale ci piace da pazzi!