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Visualizzazione dei post da novembre, 2011

Articolo Settimo Milanese 2011

..L'alternativa è rimanere fermi...

FITZCARRALDO TEATRO PRESENTA AGAVE DRAMMATURGIA E  REGIA MARCO FLORIO Con Deborah Foschi; Federica Bianchi; Flaminia Rispoli; Gaia Balzamo; Haben Feleke; Ilaria Cerreto; Luca Romiti; Luciano Pulera’; Marco Florio; Maria Elena Mosconi; Maria Teresa Morgese; Paola Tancorre; Rosanna D’Amato; Simona Cassano; Stefania Podda; Veronica Censi; Xiao Ye                                           Dal 19 al 22 maggio 2011                                       Teatro Patologico,via Cassia 472,                                                         dalle ore 21                                                              info : a gave.teatro @libero.it  
FITZCARRALDO TEATRO PRESENTA AGAVE DRAMMATURGIA E  REGIA MARCO FLORIO Con Luca Romiti; Marco Florio; Rosanna D’Amato; Stefania Podda;Federico Romiti; Elena Mezzano; Veronica Censi 8 e 9 Novembre 2011 dalle ore 20:30 (ingresso a turni fino alle 22:30) PALAZZO GRANAIO - Largo Papa Giovanni XXIII SETTIMO MILANESE                                                                                                      info : a gave.teatro @libero.it

Agave - Note di regia

AGAVE Note di regia Sembra che le prime forme di scrittura siano state ritrovate su foglie di agave. Agave: una delle Baccanti, accecata dalla propria devozione, esiliata dallo stesso Dio che l’ha resa assassina di suo figlio. Agave: la parola, e la sua etimologia. Agave: la pianta, e la sua semplice e straordinaria esistenza. Queste le radici dove attinge e cresce il nostro Agave. Osserviamo e attraversiamo la vita senza mai entrarci dentro . Senza mai scendere sotto la superficie. Ogni nostro passaggio leviga ciò che percepiamo fino a renderlo piatto, liscio, muto. Come quella parte di marmo, o di bronzo, delle statue, lusingata e resa lucida dall’insensato passaggio di migliaia di mani curiose. Come la cartolina del viaggiatore, collezionata e archiviata come “Ricordo di..”, quasi fosse una figurina da incollare nell’album della memoria, ma senza odori, senza profondità. L’ennesimo viaggio che presto sarà oblio, confuso con altri, identico nella forma a tanti altri viaggi. Anonim

Agave a Milano

AGAVE DAL 10 al 13 NOVEMBRE 2011 ANFITEATRO DELLA MARTESANA    MILANO   All’interno del Parco, tra Via Agordat e Via Bertelli Dalle 20:30, ingresso cadenzato: uno spettatore alla volta ogni 4 minuti. Osserviamo e attraversiamo la vita senza mai entrarci dentro . Senza mai scendere sotto la superficie. Ogni nostro passaggio leviga ciò che percepiamo fino a renderlo piatto, liscio, muto. Come quella parte di marmo, o di bronzo, delle statue, lusingata e resa lucida dall’insensato passaggio di migliaia di mani curiose. Come la cartolina del viaggiatore, collezionata e archiviata come “Ricordo di..”, quasi fosse una figurina da incollare nell’album della memoria, ma senza odori, senza profondità. L’ennesimo viaggio che presto sarà oblio, confuso con altri, identico nella forma a tanti altri viaggi. Anonimo. Mai davvero vissuto. Percepiamo la vita attraverso i nostri sensi. Elaborare ciò che viviamo dovrebbe essere il passo successivo nella strada della comprensione. Nel percorso della v

TRILOGIA

Agave è andato, anzi sta andando. Ma il fiore che ha generato è duplice. Agave è, così, il primo di tre spettacoli centrati sulla (ri)scoperta dei nostri sensi. Da Gennaio 2012 dovrebbe essere pronto (speriamo) il nostro secondo lavoro su queste tematiche. I commenti del pubblico che ci ha seguito sono molto incoraggianti, sono le gambe e l'energia che utilizziamo per non cedere e per continuare ad andare avanti, con il nostro entusiasmo, con la nostra curiosità, con la nostra "disperata vitalità". Ci stanno invitando da molte città, vogliamo rispondere a tutte, vogliamo esserci in tutte, ma tempo e risorse economiche sono due costanti che segnano la nostra attività: entrambe ci mancano! Ma noi continuiamo a crederci e faremo di tutto per esaudire le richieste al più presto, anche perchè questo nomadismo teatrale ci piace da pazzi!

MANIFESTO PROGRAMMATICO

MANIFESTO PROGRAMMATICO DI FITZCARRALDO TEATRO Tutto è stato scritto, detto, letto, recitato, visto, raccontato e commentato. Il teatro ha margini di libertà, creatività e movimento solo entro confini nuovi. Il teatro non pu ò (aldilà del denaro impiegato) raggiungere l’irreale, l’invisibile, l’astratto della pittura o del cinema. Per questo il nostro teatro è quello “mai visto”, quello che lo spettatore crea da solo, immaginandolo, evocandolo attraverso i ricordi e le suggestioni, la riscoperta dei propri sensi e l'associazione di immagini e suoni; stimoli silenziosi e impercettibili che il contesto, creato dalla regia e dagli attori, fornisce. Come ciechi, i nostri spettatori vedono e vivono il loro personale teatro, riappropiandosi della propria identità di fruitori dell’arte, la quale, per definizione, rende visibile ci ò che non lo è. L’ ultima frontiera della libertà è l’onirico, il recupero e le nuove associazioni dei ricordi; è in questo territorio che ci m