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Visualizzazione dei post da 2011

A volte ritornano...

Promessa mantenuta: Torniamo, molto volentieri, all'Anfiteatro della Martesana a Milano con Agave. Ma non solo. Saremo anche in altre città del nord Italia, eccovi un pò di date: Dal dal 28  al 30  Aprile  a Milano; il primo e il 2 maggio a Cologno Monzese; dal 3 al 5 maggio siamo ad Ivrea, il 6 Maggio...il 6 vediamo..forse saremo a..... a presto per nuovi aggiornamenti! P.S. A fine Maggio saremo anche a Roma con "Berenice"!

D-esisti

Va bene. Lo scrivo qui, una volta per tutte, e una volta per tutti. Rispondo in forma scritta alla costante domanda: "Ma non c'è un video, qualche fotografia, non si può vedere qualcosa? "...... Vedere. Vedere per credere. Vedere per sapere. Vedere per capire.... La risposta "tecnica" è : "No, non c'è materiale video, né foto ( alcune sì dai.., non molte, ma ci sono), né  altre modalità di dare "una sbirciatina dietro le quinte". E tutto questo non c'è perché Agave (come i nostri prossimi spettacoli) è un percorso sensoriale basato sull'idea della scoperta, della ricerca e, in definitiva, sulla preziosa possibilità di sorprendere. E non c'è sorpresa se già so; se già conosco;  se "vedo" cosa c'è sotto la carta che avvolge il pacco-regalo.... Un'altra caratteristica del nostro modo di concepire e fare teatro è credere nell'altro, anche se sconosciuto e non visibile:   Af-fidarsi. Ciecamente. E questo chiedi

Agave, Berenice e Cecilia e lo specchio ingannevole

Chi ha visto il film di Herzog, da cui prendiamo apertamente il nostro nome, sa di cosa scriverò. Chi non l'ha visto dovrebbe vederlo, almeno secondo me. Non per capire le righe che seguiranno, ma proprio perchè è un gran bel film, una storia unica e al limite. Stiamo scalando una montagna per portare dall'altra parte della cima la nostra nave, i nostri lavori, le nostre fatiche, il nostro modo di concepire e vivere il teatro. La nostra montagna non è sulle Ande, ma non per questo è meno ripida e insidiosa, è una montagna creata da stratificazioni di pregiudizi, indifferenza e diffidenza, una massa in continua crescita, alimentata dal contesto socio-economico che stiamo vivendo, che invita alla chiusura piuttosto che all'apertura. Stiamo salendo su per questa montagna anche grazie all'aiuto di quelle persone che alla crescita di quella montagna non vogliono contribuire, persone come Elena; Carolina; i ragazzi dell'Anfiteatro della Martesana; Alessandro, di Palazzo

Articolo de "Il Fatto Quotidiano" e alcuni commenti del pubblico a Roma,Milano e Settimo Milanese

Articolo Settimo Milanese 2011

..L'alternativa è rimanere fermi...

FITZCARRALDO TEATRO PRESENTA AGAVE DRAMMATURGIA E  REGIA MARCO FLORIO Con Deborah Foschi; Federica Bianchi; Flaminia Rispoli; Gaia Balzamo; Haben Feleke; Ilaria Cerreto; Luca Romiti; Luciano Pulera’; Marco Florio; Maria Elena Mosconi; Maria Teresa Morgese; Paola Tancorre; Rosanna D’Amato; Simona Cassano; Stefania Podda; Veronica Censi; Xiao Ye                                           Dal 19 al 22 maggio 2011                                       Teatro Patologico,via Cassia 472,                                                         dalle ore 21                                                              info : a gave.teatro @libero.it  
FITZCARRALDO TEATRO PRESENTA AGAVE DRAMMATURGIA E  REGIA MARCO FLORIO Con Luca Romiti; Marco Florio; Rosanna D’Amato; Stefania Podda;Federico Romiti; Elena Mezzano; Veronica Censi 8 e 9 Novembre 2011 dalle ore 20:30 (ingresso a turni fino alle 22:30) PALAZZO GRANAIO - Largo Papa Giovanni XXIII SETTIMO MILANESE                                                                                                      info : a gave.teatro @libero.it

Agave - Note di regia

AGAVE Note di regia Sembra che le prime forme di scrittura siano state ritrovate su foglie di agave. Agave: una delle Baccanti, accecata dalla propria devozione, esiliata dallo stesso Dio che l’ha resa assassina di suo figlio. Agave: la parola, e la sua etimologia. Agave: la pianta, e la sua semplice e straordinaria esistenza. Queste le radici dove attinge e cresce il nostro Agave. Osserviamo e attraversiamo la vita senza mai entrarci dentro . Senza mai scendere sotto la superficie. Ogni nostro passaggio leviga ciò che percepiamo fino a renderlo piatto, liscio, muto. Come quella parte di marmo, o di bronzo, delle statue, lusingata e resa lucida dall’insensato passaggio di migliaia di mani curiose. Come la cartolina del viaggiatore, collezionata e archiviata come “Ricordo di..”, quasi fosse una figurina da incollare nell’album della memoria, ma senza odori, senza profondità. L’ennesimo viaggio che presto sarà oblio, confuso con altri, identico nella forma a tanti altri viaggi. Anonim

Agave a Milano

AGAVE DAL 10 al 13 NOVEMBRE 2011 ANFITEATRO DELLA MARTESANA    MILANO   All’interno del Parco, tra Via Agordat e Via Bertelli Dalle 20:30, ingresso cadenzato: uno spettatore alla volta ogni 4 minuti. Osserviamo e attraversiamo la vita senza mai entrarci dentro . Senza mai scendere sotto la superficie. Ogni nostro passaggio leviga ciò che percepiamo fino a renderlo piatto, liscio, muto. Come quella parte di marmo, o di bronzo, delle statue, lusingata e resa lucida dall’insensato passaggio di migliaia di mani curiose. Come la cartolina del viaggiatore, collezionata e archiviata come “Ricordo di..”, quasi fosse una figurina da incollare nell’album della memoria, ma senza odori, senza profondità. L’ennesimo viaggio che presto sarà oblio, confuso con altri, identico nella forma a tanti altri viaggi. Anonimo. Mai davvero vissuto. Percepiamo la vita attraverso i nostri sensi. Elaborare ciò che viviamo dovrebbe essere il passo successivo nella strada della comprensione. Nel percorso della v

TRILOGIA

Agave è andato, anzi sta andando. Ma il fiore che ha generato è duplice. Agave è, così, il primo di tre spettacoli centrati sulla (ri)scoperta dei nostri sensi. Da Gennaio 2012 dovrebbe essere pronto (speriamo) il nostro secondo lavoro su queste tematiche. I commenti del pubblico che ci ha seguito sono molto incoraggianti, sono le gambe e l'energia che utilizziamo per non cedere e per continuare ad andare avanti, con il nostro entusiasmo, con la nostra curiosità, con la nostra "disperata vitalità". Ci stanno invitando da molte città, vogliamo rispondere a tutte, vogliamo esserci in tutte, ma tempo e risorse economiche sono due costanti che segnano la nostra attività: entrambe ci mancano! Ma noi continuiamo a crederci e faremo di tutto per esaudire le richieste al più presto, anche perchè questo nomadismo teatrale ci piace da pazzi!

MANIFESTO PROGRAMMATICO

MANIFESTO PROGRAMMATICO DI FITZCARRALDO TEATRO Tutto è stato scritto, detto, letto, recitato, visto, raccontato e commentato. Il teatro ha margini di libertà, creatività e movimento solo entro confini nuovi. Il teatro non pu ò (aldilà del denaro impiegato) raggiungere l’irreale, l’invisibile, l’astratto della pittura o del cinema. Per questo il nostro teatro è quello “mai visto”, quello che lo spettatore crea da solo, immaginandolo, evocandolo attraverso i ricordi e le suggestioni, la riscoperta dei propri sensi e l'associazione di immagini e suoni; stimoli silenziosi e impercettibili che il contesto, creato dalla regia e dagli attori, fornisce. Come ciechi, i nostri spettatori vedono e vivono il loro personale teatro, riappropiandosi della propria identità di fruitori dell’arte, la quale, per definizione, rende visibile ci ò che non lo è. L’ ultima frontiera della libertà è l’onirico, il recupero e le nuove associazioni dei ricordi; è in questo territorio che ci m