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Visualizzazione dei post da settembre, 2013

A FINE SETTEMBRE IN FRIULI...NELL'AMATO FRIULI, "PROVENZA DELLO SPIRITO"...

Di questa “patria friulana” Pier Paolo Pasolini dirà, scrivendo a un amico: “Ogni immagine di questa terra, ogni volto umano, ogni battere di campane, mi viene gettato contro il cuore ferendomi con un dolore quasi fisico. Non ho un momento di calma, perché vivo sempre gettato nel futuro: se bevo un bicchiere di vino, e rido forte con gli amici, mi vedo bere, e mi sento gridare, con disperazione immensa e accorata, con un rimpianto prematuro di quanto faccio e godo, una coscienza continuamente viva e dolorosa del tempo”. Lùnis I. Timp furlan! Na scussa umida di sanbùc, na stela nassuda nenfra il fun dai fogolàrs, na sera pluvisina - un pulvìn di fen. tai ciavièj o in tal sen di un frut ch’al ven sudàt da la ciampagna ta la sera rovana. […] LUNEDÌ. I. Tempo friulano! Una scorza umida di sambuco, una stella nata in mezzo al fumo dei focolari, in una sera piovigginosa – un pulviscolo di fieno nei capelli o nel petto di un ragazzo, che viene sudato dalla

AGAVE A TRIESTE!!

Con una certa soddisfazione, possiamo finalmente promuovere un'altra prossima tappa friulana di Agave! Per info sulla sede:  www.istitutorittmeyer.it/‎

Agave all'estero..

.... Troppa bellezza per un corpo solo. Troppe emozioni per poter essere dipanate in parole. Non qui almeno. Devo essere realista, reali-zzare che sono solo frammenti. Per questo sono così profonde le sensazioni piacevoli e i ricordi così nitidi, quasi vivi ancora. E' quasi sano e giusto che non sia sempre così, che le cose accadano raramente e che solo raramente siano intense e meravigliose. Forse è così che il corpo ne gode e la mente le trattiene in quella porzione dedicata alle esperienze indelebili. L'unico rammarico è averle vissute al singolare, senza i compagni di viaggio abituali, senza l'anima vera di Agave...ma il viso luminoso, le risa di stupore e incredulità, le mani strette, le tante mani strette con sincerità e gratitudine, ecco tutto questo non ha un linguaggio privato e confinato,nazionale, ma appartiene a quell'unico codice che parte dalla sensibilità personale e arriva alla condivisione con il prossimo, in quel linguaggio universale delle emozioni ch