E’ successo ancora. Succede tutte le volte. Quando esce l’ultimo “abitante” di Agave qualcosa si spegne, sparisce. Insieme alla porta che si chiude dietro, l’ultimo spettatore lascia entrare un ondata di nostalgia, di ricordi, di scene segrete a tutti, ma a noi, noi oltre la benda, no. Scene comiche; scene da sbriciolarti il cuore per quanta dolcezza c’è dentro; abbracci che non si dimenticano e risate sincere che suonano per giorni e giorni nei ricordi e nelle immagini mentali. Roba fragile e preziosa, materiale da custodire e curare. Agave continua a camminare e sorprendere, continua a lasciare a bocca aperta, come la meraviglia di un bambino davanti all’incanto, alla magia. E tutto questo non ha prezzo. E’ proprio questo che ci muove e ci fa programmare nuove tappe, nuove date e nuove persone da coinvolgere. Agave è una casa aperta per tutti coloro che hanno ancora voglia di dedicarsi del tempo, voglia di credere che anche i dettagli e le piccole bellezze di un’esistenza debbano avere un ritaglio nella vita di ognuno. Abbiamo imparato negli anni a portare un po’ di viaggiatori con noi. Prima non sapevamo come tirarli dentro, come sgattaiolare via dalle nostre esibizioni individuali. Poi abbiamo trovato un po’ di bandoli di matassa. E da lì in poi il senso di una ricchezza innanzitutto umana per dare un significato alternativo alle cose di scena. Nei nostri percorsi abbiamo insegnato ed imparato a sorprendere. Con le parole, con le azioni, con la prossemica, con la semplicità. Fino ad un risultato che se non è mai definitivo è sempre la fusione inaspettata di una valanga di buone ragioni.
Il mio personale stupore è stato scoprire quanta serietà, quanta passione e quanto spirito di sacrificio possano abitare nelle ragazze e ragazzi del mio gruppo di alternanza scuola lavoro. Professioniste vere e proprie, pronte a trovare la soluzione nel momento dell’imprevisto e pronte a mettere da parte la stanchezza se fuori c’è ancora una persona che vuole entrare nel nostro percorso. Uno strumento suona meravigliosamente quando tocchi le corde giuste. Grazie quindi a Benedetta; a Diana; a Paola; a Ludovica; a Ivano , Claudio e Gabriele che hanno vinto una sfida enorme e nessuno si è accorto quanta fatica gli è costata, perché quella che è passata è stata solo bravura e adeguatezza; a MariaChiara, infine, che, oltre ad essere preziosa e “multifunzionale”, ha scritto parole stupende e potenti come sanno essere solo la semplicità e la verità.
Ora anche voi siete state/i oltre la benda. Il viaggio continua, con voi accanto sarebbe decisamente più bello.
Un abbraccio dei nostri,
Fitz.
Commenti
Non dobbiamo mai perderlo, o svenderlo, non dobbiamo permettere che ce lo rubino…
Un piccolo spazio che può somigliare anche ad un rettangolo elettronico bianco su cui scrivere liberamente...
Grazie. Chiunque tu sia,grazie.