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Visualizzazione dei post da dicembre, 2011

A volte ritornano...

Promessa mantenuta: Torniamo, molto volentieri, all'Anfiteatro della Martesana a Milano con Agave. Ma non solo. Saremo anche in altre città del nord Italia, eccovi un pò di date: Dal dal 28  al 30  Aprile  a Milano; il primo e il 2 maggio a Cologno Monzese; dal 3 al 5 maggio siamo ad Ivrea, il 6 Maggio...il 6 vediamo..forse saremo a..... a presto per nuovi aggiornamenti! P.S. A fine Maggio saremo anche a Roma con "Berenice"!

D-esisti

Va bene. Lo scrivo qui, una volta per tutte, e una volta per tutti. Rispondo in forma scritta alla costante domanda: "Ma non c'è un video, qualche fotografia, non si può vedere qualcosa? "...... Vedere. Vedere per credere. Vedere per sapere. Vedere per capire.... La risposta "tecnica" è : "No, non c'è materiale video, né foto ( alcune sì dai.., non molte, ma ci sono), né  altre modalità di dare "una sbirciatina dietro le quinte". E tutto questo non c'è perché Agave (come i nostri prossimi spettacoli) è un percorso sensoriale basato sull'idea della scoperta, della ricerca e, in definitiva, sulla preziosa possibilità di sorprendere. E non c'è sorpresa se già so; se già conosco;  se "vedo" cosa c'è sotto la carta che avvolge il pacco-regalo.... Un'altra caratteristica del nostro modo di concepire e fare teatro è credere nell'altro, anche se sconosciuto e non visibile:   Af-fidarsi. Ciecamente. E questo chiedi...

Agave, Berenice e Cecilia e lo specchio ingannevole

Chi ha visto il film di Herzog, da cui prendiamo apertamente il nostro nome, sa di cosa scriverò. Chi non l'ha visto dovrebbe vederlo, almeno secondo me. Non per capire le righe che seguiranno, ma proprio perchè è un gran bel film, una storia unica e al limite. Stiamo scalando una montagna per portare dall'altra parte della cima la nostra nave, i nostri lavori, le nostre fatiche, il nostro modo di concepire e vivere il teatro. La nostra montagna non è sulle Ande, ma non per questo è meno ripida e insidiosa, è una montagna creata da stratificazioni di pregiudizi, indifferenza e diffidenza, una massa in continua crescita, alimentata dal contesto socio-economico che stiamo vivendo, che invita alla chiusura piuttosto che all'apertura. Stiamo salendo su per questa montagna anche grazie all'aiuto di quelle persone che alla crescita di quella montagna non vogliono contribuire, persone come Elena; Carolina; i ragazzi dell'Anfiteatro della Martesana; Alessandro, di Palazzo ...

Articolo de "Il Fatto Quotidiano" e alcuni commenti del pubblico a Roma,Milano e Settimo Milanese