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D-esisti

Va bene. Lo scrivo qui, una volta per tutte, e una volta per tutti. Rispondo in forma scritta alla costante domanda: "Ma non c'è un video, qualche fotografia, non si può vedere qualcosa? "......
Vedere. Vedere per credere. Vedere per sapere. Vedere per capire....
La risposta "tecnica" è : "No, non c'è materiale video, né foto ( alcune sì dai.., non molte, ma ci sono), né  altre modalità di dare "una sbirciatina dietro le quinte".
E tutto questo non c'è perché Agave (come i nostri prossimi spettacoli) è un percorso sensoriale basato sull'idea della scoperta, della ricerca e, in definitiva, sulla preziosa possibilità di sorprendere. E non c'è sorpresa se già so; se già conosco;  se "vedo" cosa c'è sotto la carta che avvolge il pacco-regalo....
Un'altra caratteristica del nostro modo di concepire e fare teatro è credere nell'altro, anche se sconosciuto e non visibile:   Af-fidarsi. Ciecamente. E questo chiediamo a chi ci segue; a chi decide di venirci a trovare, a chi si unisce al nostro viaggio, convinti, come siamo, che "de-finire" la propria curiosità, o in qualche modo risolverla, vuol dire comunque limitarla e chiuderla, consapevolmente o meno, nella cornice dei preconcetti, annullando così le fragili sensazioni della scoperta e della sorpresa. Tutto qui.
Non chiederti come è fatta la persona che con un semplice abbraccio ti ha fatto stare così bene, chiediti come mai un singolo abbraccio può farlo.


Con affetto,
FitzCarraldo Teatro

Commenti

la Fenice ha detto…
Io non ho mai cercato, da quella sera al Teatro Patologico, di dare un volto alla donna -ne ho sentiti i seni- che mi ha invitata alle danze e in esse guidata. No, è rimasta in astratto, come un'entità surreale. Ma sò, ricordo bene, quello che ho sentito implodere in me dal primo all'ultimo passo mosso dentro quelle mura. Eppuri fuori. Ho percorso a ritroso i 28 anni della mia vita. Ed ho pianto vittima di una gioia inaspettata grande al punto da ferirmi, farmi male, tanto ne sentivo il peso dentro. Forte al punto da indurmi al pianto. Esplosi così in un pianto liberatorio, amico mio. Lo sai già, te lo scrissi sul leggio. Ma riconoscere la meraviglia del percorso sensoriale su questo canale qua è un'altra cosa. Spero di riuscire a venire a Torino quando sarà...tienimi aggiornata, teniamoci in contatto...manteniamoci...;-)

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